Restauro delle superfici interne del santuario delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa
Lovere
Il complesso, costruito negli anni trenta del novecento e abbellito con affreschi, decorazioni pittoriche ed in aggetto, marmi, mosaici e vetrate artistiche. Vi lavorarono fra gli altri: lo scultore bresciano Silvio Pirovano, lo scultore bergamasco Canzoni, il pittore Pasquale Arzuffi di Ranica, Cesare Giuliani di Roma e Costantino Grondona di Cusano Milanino.
L'impianto dell'edifico si caratterizza per la presenza di tre navate, attorno alle quali si sviluppa due matronei; fra questi ultimi, quello sito sul fianco destro del Santuario si appoggia su di un deambulatorio. Tali ambienti sono sormontati da volte a crociera.
Il Monumento è impreziosito da un apparato decorativo costituito da molteplici tipologie di materiali e realizzazioni artistiche, tra i quali ornamenti e raffigurazioni a fresco e mezzo fresco, modellati in stucco dorati, elementi in marmo bianco, inserti in mosaico.
L'edificio sacro fu interessato, a pochi decenni di distanza dalla sua costruzione, da enormi problemi statici: infatti, già nel 1954, vi furono i primi interventi strutturali, ma solo tra la fine dei primi anni novanta e i primi anni del nuovo secolo vi furono lavori significativi e particolarmente impegnativi, finalizzati a porre rimedio a tali problematiche.