Restauro chiese

Santuario della Madonna del Moletto, Limonta (LC)

Restauro e risanamento conservativo delle superfici interne

Affreschi, decorazioni murali, dipinti murali, finto marmo e stucchi – opere del Seicento

Limonta, fraz. di Oliveto Lario (LC)

01/12/2005 – 03/11/2007

 

La chiesetta dell’Annunciazione è ubicata in caratteristica solinga posizione al Moletto di Limonta, sopra un roccione a picco sul Lario e alla sua storia sono legate tante vicende di quel lembo di terra ambrosiana, dalle controversie di confini con Bellagio ai miracoli secenteschi alla guerra austrofrancese del 1799. L’edificio molto semplice è formato da due costruzioni sovrapposte, ricavate nel taglio della roccia: la più antica eretta nel 1606 e la seconda ad essa sovrapposta e di maggiori dimensioni appartenente al 1623; le opere vennero volute dal letterato comasco padre Roberto Rusca, allora vicario dell’abate del Monastero di S. Ambrogio di Milano.

La chiesa inferiore, di circa m 5 x 4, con volta a botte, presenta sul piccolo altare un affresco con il Riposo durante la fuga in Egitto, databile appunto al 1606 ed attorniato da eleganti rilievi a stucco attribuibili al 1623; la volta comprende anche altri stucchi e simboli dipinti successivi, più volte ripresi con rifacimenti e tinteggiature. Nell’aula superiore, di circa m 7,60 x 4, spicca la bellissima e colorita decorazione ad affresco della volta, della controfacciata e del presbiterio, che rappresenta il più notevole ciclo di derivazione morazzoniana del territorio: essa è opera dei fratelli Giovanni Battista e Giovanni Paolo Recchi realizzata negli anni Quaranta del Seicento.

L’edificio è stato soggetto a diversi interventi, nel 1936 e 1947, di cui non si conosce l’entità e la natura, presumibilmente però concernenti il risanamento delle murature; nel 1976 Paola Zanolini ha operato sugli affreschi, mentre all’esterno sono stati compiuti altri lavori di rafforzamento e la sistemazione del tetto.

L’approfondita illustrazione dei complessi temi mariani del ciclo è stata eseguita da Giovanna Virgilio nel 1997 per il periodico “Materiali” dei Musei Civici di Lecco.