Restauro delle superfici affrescate.
Lasnigo (CO)
14/09/2006 – 09/10/2007
La decorazione interna della piccola chiesa di S. Alessandro a Lasnigo è prevalentemente localizzata nella zona presbiteriale, dove sono conservati affreschi del XVI sec. Le superfici dell’unica navata sono invece spoglie ad eccezione della parete sinistra dell’ultima campata, adiacente all’arco trionfale.
Tra queste testimonianze pittoriche assume grande rilievo la Crocifissione che occupa l’intera parete di fondo del presbiterio. Un cartiglio dipinto nella zona inferiore ci permette di identificare l’artista e la data dell’intervento: “Ioannes Andreas de’ Passeris de Turno pinxit 1513”; dunque opera del pittore tornasco Andrea De Passeris, artista di rilievo nell’ambito comasco e valtellinese tra XV e XVI sec.
L’opera si inserisce nella parte conclusiva della sua produzione e vi sono raffigurati, a sinistra della croce, S. Alessandro e la Vergine, sulla destra S. Giovanni e la Madonna in trono con Bambino.
In secondo piano, fra rocce e colline si delinea una città fortificata in cui svettano palazzi turriti e diversi campanili, probabile interpretazione di Gerusalemme. Sempre di mano del De Passeris è il Salvator Mundi effigiato in un tondo raggiato, al centro della volta.
A un diverso pittore sono invece attribuibili le scene rappresentate sulle pareti laterali del presbiterio: a sinistra l’Adorazione dei Magi, dove risultano particolarmente interessanti per freschezza e facilità esecutiva le raffigurazioni in secondo piano, e sulla destra i santi Rocco e Bernardo da Chiaravalle. Purtroppo quest’ultimo affresco è lacunoso a causa di interventi strutturali del sec. XVIII connessi all’aggiunta della sacrestia.
L’apparato decorativo prosegue anche su tutte le superfici dell’arco trionfale.
L’Annunciazione occupa la metà superiore del fronte dove troviamo, nella parte sommitale, al centro la figura di Dio Padre, circondata da nubi, e la colomba simbolo dello Spirito Santo, mentre poco più sotto, sulla destra la Vergine, sulla sinistra l’arcangelo Gabriele.
La fascia inferiore reca una teoria di santi; i Santi Antonio Abate, Alessandro e Pancrazio martire a sinistra, Santa Caterina, la Madonna in trono con Bambino e la Maddalena a destra.
Il sottarco è suddiviso in riquadri al cui interno sono raffigurati, in quello centrale, l’Agnello, in quelli laterali, tre per ogni lato, i profeti a mezzo busto.
Altri due riquadri presentano, sul lato destro e sinistro, rispettivamente il sudario con il volto di Cristo e un’iscrizione: “1547 - Opera fata a Magister leronimus de Gorla et Canturio”.
Questa scritta permette quindi di individuare un secondo pittore che operò nella chiesa di S. Alessandro, sull’arco trionfale e quasi sicuramente anche sulle pareti laterali dell’abside.
Al di fuori dell’area presbiteriale, come già accennato, l’unica zona decorata è la parete sinistra della terza campata della navata. La scena rappresenta, in posizione centrale, San Carlo Borromeo a figura intera e con abiti vescovili, affiancato sulla destra da un santo francescano, forse San Francesco stesso, sulla sinistra da un santo domenicano e dal committente dell’opera, inginocchiato.
Il dipinto è di epoca più tarda rispetto agli altri affreschi conservati nella chiesa e probabilmente ascrivibile alla seconda metà del XVII sec.