Restauro chiese

Santa Maria alla Fontana (MI)

Superfici esterne della chiesa di Santa Maria alla Fontana

06/11/2006 - 23/10/2007

Restauro e risanamento conservativo delle superfici interne della chiesa di Santa Maria alla Fontana

06/10/2010 – 31/12/2013

 L’itinerario si avvia anzitutto con una migliore conoscenza dell’ambiente, esplorandone via via sia le condizioni di salute, sia lo stato generale delle sussistenze. Una volta individuati i punti di gravità, alta o bassa che sia, sicuramente il primo intervento consiste nella eliminazione del degrado di ogni genere, sempre che siano state assicurate le situazioni periferiche di stabilità e di impermeabilità. Alle superfici ripulite occorre offrire una “pelle” traspirante, adeguatamente colorita secondo quanto emerge dalle indagini stratigrafiche. Questo edificio religioso ha indubbiamente rivelato una serie di interessanti elementi, anche decorativi che erano stati occultati, ma che in gran parte erano andati perduti. Consideriamo che nell’area sottostante sussiste il primitivo tempietto, ricchissimo di immagini e compendiato da illustri architetture, che richiamano ad una devozione e a un interesse artistico lungo di secoli. Nella basilica invece, anche a motivo del bombardamento subito durante la seconda guerra mondiale, ma pure per una manutenzione veloce e arbitraria, l’ambiente si presenta poco equilibrato nel rapporto fra l’ampia navata centrale e l’area del presbiterio. Il recupero degli ornati rimasti ha perfino aumentato tale contrasto, al quale si è creduto di ovviare aprendo un dialogo tra le varie componenti impegnate nel miglioramento e nella tutela del monumento. Per questo, una volta mantenuto e con attenzione conservato ogni elemento pittorico e scultoreo rinvenuto, si è deciso di valorizzare la dignitosa architettura creando un raccordo pur minimale fra il presbiterio e la maggiore navata. Per questo, sul fondamento delle immagini di un tempo e sui bozzetti rinvenuti nell’archivio parrocchiale, attraverso la ripresa meditata dei decori precedenti, sono stati sottolineati i sottarchi delle campate e le relative vele, con una semplificata decorazione che va a sottolineare il percorso verso l’incrocio del transetto, egregiamente affrescato nella tazza e verso il presbiterio ben più ricco di elementi. In tal modo, senza nessuna alterazione, l’attenzione del devoto non si disperde in uno spazio vacuo e senza fisionomia, ma viene condotto per gradi verso il cuore del sacro tempio.